Innesti meccanici, trasmissione a comando

Innesti meccanici, trasmissione a comando

27/02/2023 0 Di Silvano Orsini

Gli innesti come i giunti trasmettono la coppia tra gli alberi, ma in modo temporaneo


Ciao Assistant, raccontami un caso specifico, storico, sull’invenzione dell’innesto.

Un caso storico importante sull’invenzione dell’innesto è rappresentato dal brevetto depositato nel 1928 da Ferdinand Porsche, fondatore dell’omonima casa automobilistica. Porsche ideò un sistema di innesto a due assi per il cambio manuale delle vetture, che consentiva di passare da una marcia all’altra senza dover far scendere il piede sull’acceleratore e senza dover disinnestare la marcia precedente.

Questo sistema, chiamato “Syncromesh“, utilizzava una serie di anelli sincronizzatori che rendevano la transizione tra le marce molto più fluida e semplice, contribuendo notevolmente alla diffusione delle vetture con cambio manuale. Il brevetto di Porsche ebbe un grande successo e venne poi utilizzato da molte altre case automobilistiche.


Gli innesti, come i giunti, hanno lo scopo funzionale di trasmettere una coppia tra un albero motore (che possiede la forza, proveniente dalla macchina motrice) e l’altro albero condotto (che riceve la forza, proprio della macchina operatrice), ma la trasmissione non è permanente, è subordinata da un comando.

Gli innesti hanno una prima distinzione in base all’azione di trascinamento:

  • Accoppiamento di forma
  • Accoppiamento per attrito
  • Accoppiamento oleodinamico

La seconda distinzione è in funzione del tipo di azionamento:

  • Comando positivo, quando l’innesto è normalmente disinserito e serve un’azione per inserirlo
  • Comando negativo, quando l’innesto è normalmente inserito e serve un’azione per disinserirlo
  • Comando automatico, quando l’innesto avviene al raggiungimento di una velocità prefissata da parte dell’albero motore o secondo il controllo di una centralina elettronica

Io – Secondo te, per un innesto a forma esiste un limite alla figura geometrica da utilizzare?

Assistant – In teoria, non esiste un limite alla forma geometrica che può essere utilizzata per un innesto a forma, poiché la sua forma dipende dalle specifiche esigenze dell’applicazione. Tuttavia, ci sono alcune considerazioni pratiche che possono influenzare la scelta della forma. Ad esempio, la forma dell’innesto deve essere progettata per massimizzare l’area di contatto tra le superfici di accoppiamento, in modo da ottenere una maggiore capacità di trasmissione di coppia e una maggiore resistenza all’usura.

Inoltre, la forma dell’innesto deve essere facilmente riproducibile e realizzabile con precisione, in modo da garantire una buona tolleranza dimensionale e una buona qualità di superficie.


Innesti a denti frontali e radiali (di forma)

Con questi innesti l’accoppiamento è possibile a nulla o a bassa velocità di rotazione relativa tra gli alberi.

Io – Quali sono vantaggi e svantaggi degli innesti di tipo a forma?

Assistant – Gli innesti di tipo a forma, come ad esempio quelli a denti o a fessura, offrono alcuni vantaggi rispetto ad altri tipi di innesti:

  • Sono generalmente più resistenti alla trazione rispetto ad altri tipi di innesti, perché la forza è distribuita su una superficie più ampia e su punti precisi;
  • Essendo basati su una forma geometrica specifica, gli innesti a forma sono generalmente più precisi e meno soggetti a imprecisioni di allineamento;
  • Inoltre, essendo spesso più semplici da produrre rispetto ad altri tipi di innesti, possono essere meno costosi.

Tuttavia, ci sono anche alcuni svantaggi degli innesti di tipo a forma:

  • Possono essere più difficili da installare rispetto ad altri tipi di innesti, perché richiedono un allineamento preciso tra i componenti;
  • Possono essere più soggetti a usura rispetto ad altri tipi di innesti, specialmente se le parti sono in movimento costante l’una contro l’altra;
  • La forma specifica dell’innesto può limitare la libertà di progettazione e rendere difficile l’adattamento alle esigenze specifiche dell’applicazione.

Innesti ad attrito (frizione)

Con l’innesto a pattini d’usura piani o conici, è possibile gestire differenze di velocità elevate tra gli alberi. Il comando è negativo (innesto normalmente inserito, disinserito a comando) può essere monodisco a secco, oppure multidisco a bagno d’olio (per dissipare il calore) meno ingombrante della monodisco.

Vantaggi:

  • Adatto a potenze e velocità elevate

Svantaggi:

  • Sistema complesso
  • Richiede equilibratura delle parti per non generare vibrazioni

Io – Secondo te, si può tenere la frizione di un’auto premuta a lungo, ad esempio quando si è in attesa di ripartire al semaforo rosso?

Assistant – In genere, non è consigliabile tenere la frizione premuta per lunghi periodi di tempo senza motivo. Ciò può causare l’usura dei componenti della frizione, in particolare la piastra di attrito e la molla di pressione. Inoltre, ciò potrebbe anche causare il surriscaldamento del sistema di frizione, in quanto la frizione continua a sfregare anche se non si sta muovendo.

Tuttavia, un breve periodo di tempo durante l’attesa al semaforo non dovrebbe causare danni significativi alla frizione. In generale, è consigliabile utilizzare il freno a mano invece di tenere premuta la frizione per lunghi periodi di tempo.

Io – Forse intendevi dire; togliere la marcia e premere il pedale del freno?

Assistant – Sì, scusa se mi sono espresso in modo ambiguo. Quando si è fermi al semaforo o in coda, è sempre meglio mettere la vettura in folle o innestare la prima marcia e premere il pedale del freno piuttosto che tenere premuta la frizione, in quanto quest’ultima causa un continuo attrito tra i dischi della frizione e quindi un surriscaldamento, con conseguente usura e riduzione della vita utile della frizione stessa.

Inoltre, mantenere premuta la frizione per un periodo prolungato può causare una tensione muscolare eccessiva sulla gamba e aumentare il rischio di incidenti per stanchezza del guidatore.


Innesti oleodinamici o giunti idraulici (convertitore di coppia)

Il trasferimento della coppia avviene tra una girante motrice o pompa centrifuga solidale all’albero motore che spinge una quantità d’olio variabile contro una girante condotta o turbina solidale all’albero in uscita.

La coppia risultante e la velocità dell’albero condotto dipendono dalla velocità della girante, ma anche dalla quantità di olio che circola, regolato da un sistema elettronico. In questo modo si ottengono rapporti di velocità infiniti e la possibilità di mantenere una velocità costante indipendente dal carico di lavoro.


Io – Tra gli innesti meccanici di tipo frontale per attrito e oleodinamico quale preferisci?

Assistant – Non posso preferire un tipo di innesto meccanico rispetto all’altro, in quanto dipende dalle specifiche esigenze e applicazioni. Gli innesti meccanici a attrito sono solitamente meno costosi e più semplici da realizzare, ma possono richiedere una maggiore manutenzione. Gli innesti meccanici oleodinamici, invece, offrono un funzionamento più preciso e fluido, ma possono essere più costosi e complessi da realizzare.

La scelta dipende quindi dalle esigenze specifiche dell’applicazione e dalle considerazioni di costo e manutenzione.

Immagine in evidenza: “Slingshot Dragster – Festival of Power Santa Pod 2016” by Airwolfhound is licensed under CC BY-SA 2.0.

Dialoghi sperimentali con Assistant di ChatGPT.