
Metallurgia fisica, struttura atomica dei metalli
Comprendere la materia scomponendola in unità elementari, scoprire i legami e i fenomeni alla base della metallurgia fisica per l’impiego industriale.
Questo articolo introduce la metallurgia fisica, come risultato del mio studio su questa materia ampia e complessa, lasciando spazio e tempo per ulteriori e successivi approfondimenti.
Inserito dai docenti all’inizio del corso IFTS, questo argomento mi sembrava distante dalle funzioni di un disegnatore, ma presto ho capito che le conoscenze di un tecnico devono spaziare in diversi ambiti.
Tipi di materiali da costruzione
I materiali da costruzione vengono classificati in quattro gruppi:
Ceramici (ossidi e silicati): hanno una struttura cristallina, sono duri e fragili e cattivi conduttori di calore e di elettricità.
Polimerici: sono composti organici macromolecolari, sintetici o naturali, hanno scarsa stabilità dimensionale e densità; amorfi e facilmente modellabili, si deformano o bruciano con l’aumentare della temperatura.
Compositi: materiali composti dalla combinazione di almeno due materiali tra loro chimicamente differenti: rinforzo e matrice.
Metalli: hanno una struttura cristallina, buona resistenza meccanica, elevata densità e buona elasticità; sono deformabili, buoni conduttori di calore e di elettricità, sono opachi (non trasparenti).
Legame metallico
Il reticolo cristallino è una struttura molto regolare formata da una massa di ioni metallici positivi, equidistanti e immersi in una nube di elettroni negativi che hanno lasciato gli atomi trasformandoli appunto in ioni positivi. Tale teoria è chiamata Modello di Drude.

Questa struttura rende molto forte il legame di attrazione elettrostatico fra le cariche positive e quelle negative. Ciò spiega le caratteristiche proprie dei metalli quali l’alta densità, la non solubilità e i punti di ebollizione e fusione molto alti. La presenza di tale legame di natura elettrostatica non impedisce comunque lo scorrimento degli atomi esistenti in seguito a forti sollecitazioni meccaniche, la malleabilità e la duttilità dipendono proprio da questo scorrimento.
Reticolo cristallino, struttura cristallina e celle unitarie
Da un esame ai raggi X, risulta che gli atomi dei metalli sono allineati ed equidistanti, assumendo una struttura regolare.
Se proviamo ad unire tramite segmenti i vari atomi si ottiene una struttura reticolare, detta reticolo cristallino, il quale si può considerare essere generato da una struttura semplice più volte ripetuta, chiamata cella elementare o unitaria. Nella cella elementare si possono trovare:
- atomi (sito dell’atomo)
- spazi interstiziali
Esistono 14 strutture cristalline definite da Auguste Bravais nel 1848, nei metalli le strutture più diffuse sono:
Cella Cubica a Corpo Centrato – CCC
Ci sono 2 atomi per cella, il 68% di spazio è occupato da atomi, lo spazio libero (tetraedrici e ottaedrici) rimanente è disposto in modo da lasciare spazi vuoti piccoli.

Cella Cubica a Facce Centrate – CFC
Ci sono 4 atomi per cella, il 74% di spazio è occupato da atomi, lo spazio libero (tetraedrici e ottaedrici) rimanente è disposto in modo da lasciare spazi vuoti più ampi rispetto alla cella CCC.

Cella Esagonale Compatta – EC
Ci sono 6 atomi per cella, il 74% di spazio è occupato da atomi, anche in questo caso, lo spazio libero (tetraedrici e ottaedrici) rimanente è disposto in modo da lasciare spazi vuoti più ampi rispetto alla cella CCC.

Metalli e strutture cristalline, il ferro (Fe)
Nella tabella seguente è possibile conoscere le strutture cristalline dei metalli, in particolare del ferro puro in fusione che assume strutture diverse:
Nome | Sigla | Struttura |
Bario | Ba | CCC |
Cromo | Cr | CCC |
Ferro Alfa ( raffreddamento 911 °C) | Fe-α | CCC |
Ferro Delta (punto di fusione 1536 °C) | Fe-δ | CCC |
Litio | Li | CCC |
Molibdeno | Mo | CCC |
Niobio | Nb | CCC |
Potassio | K | CCC |
Sodio | Na | CCC |
Tantalio | Ta | CCC |
Tungsteno | W | CCC |
Vanadio | V | CCC |
Alluminio | Al | CFC |
Argento | Ag | CFC |
Calcio | Ca | CFC |
Ferro Gamma (raffreddamento 1392 °C) | Fe-γ | CFC |
Nichel | Ni | CFC |
Oro | Au | CFC |
Palladio | Pd | CFC |
Piombo | Pb | CFC |
Rame | Cu | CFC |
Berillio | Be | EC |
Cadmio | Cd | EC |
Cobalto | Co | EC |
Magnesio | Mg | EC |
Titanio | Ti | EC |
Zinco | Zn | EC |
Il ferro puro in fusione è allotropico (assume forme diverse) durante il raffreddamento:
Ferro Delta Fe-δ: a 1536°C (punto di fusione del ferro) verso il basso, la struttura cristallina è di tipo cubico a corpo centrato CCC e rimane stabile fino a 1392°C
Ferro Gamma Fe-γ: a 1392°C la struttura cristallina cambia in cubico a facce centrate CFC e rimane stabile fino a 911°C
Ferro Alfa Fe-α: a 911°C la struttura cristallina cambia nuovamente in cubico a corpo centrato CCC e rimane stabile (ferromagnetico fino alla temperatura di 769°C)

Fusione e solidificazione dei metalli
Un metallo fuso inizia a solidificarsi formando i seguenti elementi:
- Embrioni (primo avvicinamento di atomi)
- Nuclei (nucleazione, cominciano a formarsi le prime strutture cristalline stabili)
- Accrescimento (i nuclei si aggregano alle strutture più grandi seguendo le strutture cristalline)
- Grani
I nuclei solidificati attraggono gli atomi di liquido circostanti accrescendo il proprio volume; in tal modo a solidificazione avvenuta si genera il grano cristallino.
Il metallo solidificato è un aggregato di grani avente forma irregolare e bordi frastagliati. Le impurità del materiale di fusione si raccolgono lungo i bordi dei grani sotto forma di materia amorfa, la cui resistenza meccanica a bassa temperatura è considerevole.
La crescita dei grani dei metalli è di tipo dendritico (dal greco dendrite, arboreo, a forma arborescente) come quella del ghiaccio, sono visibili i bordi dei grani che durante la crescita entrano in contatto tra di loro.
Grani cristallini, piani di scorrimento e bordi grano Argento (Ag) esempio di formazione cristallina
Difetti cristallini
Difetti di punto (puntuali)
- Vacanza: mancanza di un atomo proprio del materiale in un sito del reticolo
- Autointerstiziale: atomo proprio che occupa uno spazio interstiziale
- Sostituzionale: atomo estraneo che occupa un sito di atomo proprio
- Interstiziale: atomo estraneo che occupa uno spazio interstiziale
Difetti di linea (dislocazioni)
- Dislocazione a spigolo: una porzione del reticolo, delimitata da un piano detto fronte di separazione o piano di scorrimento, scorre sulla porzione sottostante secondo una direzione parallela al piano. Si ha quindi una configurazione deformata, caratterizzata dal fatto che si ha un intero piano di atomi della porzione dislocata che non ha corrispondenza nella zona non dislocata e quindi, a causa del disordine locale che si verifica tra gli atomi disposti da una parte e dall’altra del piano si verifica uno stato di tensione.
- Dislocazione a vite: lo scorrimento interessa solo una parte del cristallo.
- Dislocazione mista: a spigolo + a vite

Difetti di superficie
- Processo di solidificazione: i grani, di forma poligonale irregolare, hanno un orientamento nello spazio differente rispetto a quella dei grani che lo circondano. Si forma quindi una zona di confine, di transizione, un difetto visibile detto bordo grano. Ricordiamo che le zone di confine tra i grani hanno una resistenza alla deformazione plastica maggiore rispetto all’interno dei grani stessi.

Incrudimento a freddo
L’aumento delle dislocazioni può essere provocato con deformazioni meccaniche a freddo, le deformazioni plastiche facilitano lo scorrimento dei piani cristallini che si spostano attraverso il materiale.
A bassa temperatura questi difetti tendono a moltiplicarsi e ad accumularsi quando il materiale viene lavorato (ad esempio a causa del meccanismo di Frank-Read), finendo per interferire tra loro, bloccandosi a vicenda, incrementando i difetti puntiformi ed aumentando quindi la resistenza meccanica.
Le dislocazioni in movimento si accumulano contro i bordi di grano (che sono barriere al moto delle dislocazioni), provocandone la rottura. Il risultato di tale sconvolgimento è la deformazione dei grani cristallini e il loro allungamento nella direzione dello sforzo.
L’effetto è sfruttato per migliorare le proprietà meccaniche dei prodotti in campo elastico, come le corde da chitarra e le molle.

Grana fine e grossa
I tipi di grani cristallini che si possano formare dipendono dalla velocità di raffreddamento, se la velocità di raffreddamento è lenta si formano pochi embrioni di solidificazione che, sviluppandosi formano grani grossi cristallini, struttura a grana grossa; una rapida velocità di raffreddamento provoca la formazione di molti embrioni di solidificazione che sviluppandosi creano piccoli grani cristallini, struttura a grana fine.
In generale, a bassa temperatura:
- grana grossa = maggiore duttilità e minore resistenza
- grana fine = maggiore resistenza e minore duttilità (ci sono più bordi e più materia amorfa che conferisce resistenza)
Ad alta temperatura, un materiale monocristallino (un solo grano) è più resistente (palette delle turbine).
Nel prossimo articolo dedicato alla metallurgia fisica, si parlerà delle leghe di ferro (ghise e acciai) con diagramma ferro-carbonio (Fe-C).
Buona sera
Lo scopo di questo scritto è chiedere il permesso per pubblicare l’immagine del vostro sito:
Aspetto al microscopio ottico metallografico della struttura policristallina del ferro puro ARMCO13: allo stato ricotto (in alto), deformato plasticamente a freddo (in basso); Nital 2% – Laboratori del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano
L’immagine sarebbe utilizzata in una pubblicazione a scopo didattico prevista per studenti di architettura, ingegneria civile e conservazione e restauro. Il titolo provvisorio della pubblicazione è “Materiali sotto la lente” e verrà pubblicata da libreriauniversitaria.it
Nell’attesa di una positiva risposta ricevete un saluto cordiale.
Albert Jornet
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Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana
Dipartimento ambiente costruzioni e design
Istituto Materiali e Costruzioni
Prof. Dr. Albert Jornet
Via Francesco Catenazzi 23
CH-6850 Mendrisio
Buonasera Prof. Jornet, grazie per l’interesse per il mio articolo. L’immagine alla quale Lei si riferisce è stata scaricata dal web e riutilizzata da me con la vostra stessa finalità, ma non posso darle alcuna autorizzazione per una pubblicazione ufficiale del vostro autorevole istituto. Le consiglio di rivolgersi direttamente al Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano. Cordiali saluti.