Il Protocollo TCP/IP tra l’Uomo e il Creato

Il Protocollo TCP/IP tra l’Uomo e il Creato

14/06/2017 0 Di Silvano Orsini

Come accrescere la propria conoscenza grazie a un concorso pubblico di lavoro


Giusto un anno fa ho partecipato a un concorso per la ricerca di un Sistemista Informatico presso una grande azienda del nord Italia, dove era richiesta una conoscenza specifica del protocollo TCP/IP.

Dopo il superamento dei test attitudinali, mi sono fermato alla prova pratica sulle reti di elaboratori. Una buona preparazione teorica a volte non basta.

Questa esperienza comunque mi ha permesso di approfondire una “cosa” che permette a tutti di usare Internet. Molti non sanno che Internet con la “I” maiuscola è la rete delle reti che ricopre il globo, mentre il termine Web rappresenta una minima parte delle applicazioni per Internet.

Le reti, come Internet, sono progettate per spedire dati da un luogo a un altro e perché questo avvenga serve un insieme di regole chiamato protocollo.


Il protocollo TCP/IP e gli strati

Il protocollo TCP/IP è la semplificazione del modello OSI progettato dall’organizzazione internazionale per la standardizzazione (ISO) nel 1977. Come accade spesso, gli interessi particolari rallentarono la diffusione del modello OSI che per definizione coinvolgeva tutti i produttori di hardware e gli sviluppatori di software, a favore del più semplice ed efficiente TCP/IP.

Einar Stefferud era un ricercatore che diede molti contributi significativi allo sviluppo di Internet e disse a proposito del TCP/IP:

OSI è un bellissimo sogno e TCP/IP è la sua realizzazione

È sorprendente che un tecnico parli di sogni.

Il TCP/IP è una suite di protocolli strutturati gerarchicamente, ma in maniera flessibile e indipendente. È un modello di architettura di rete a cinque strati suddivisi tra:

  1. strato fisico
  2. strato di collegamento
  3. strato di rete
  4. strato di trasporto
  5. strato di applicazioni.

Per gli strati fisico e di collegamento non definisce protocolli specifici ma utilizza quelli proprietari definiti dalle reti e dai loro produttori. Ed è per questo, credo, che il TCP/IP ha avuto più successo del modello OSI.

Nello strato di rete utilizza il protocollo IP (Internet Protocol) il quale utilizza ARP (Addresses Resolution Protocol), RARP (Reverse Addresses Resolution Protocol), ICMP (Internet Control Message Protocol) e IGMP (Internet Group Message Protocol). Il protocollo IP è un servizio basilare per la consegna dei pacchetti di bit da un nodo ad un’altro all’interno dell’interrete. Non è sicuro perché non ha meccanismi di controllo.

Nello strato di trasporto utilizza i protocolli TCP (Transmission Control Protocol), UDP (User Datagram Protocol) e SCPT (Stream Control Transmission Protocol). Il TCP stabilisce una connessione affidabile tra i processi orientato al flusso, dividendo il messaggio in segmenti numerati. L’UDP è come l’IP ma aggiunge il numero di porta dei processi, un codice per la rilevazione di errori e informazioni sulla lunghezza dei dati. L’SCPT è specializzato nel trasporto di dati audio (VoIP).

Lo strato delle applicazioni corrisponde agli strati di sessione, di presentazione e delle applicazioni del modello OSI. In questo strato si pone in evidenza il protocollo SMTP (Simple Mail Transfer Protocol) per l’applicazione che gestisce la posta elettronica (email).


Il protocollo TCP/IP e le analogie col comportamento umano

Durante lo studio di questo argomento, uno dei concetti più astratti che io abbia mai affrontato, ho notato che ci sono molte similitudini con modelli e comportamenti umani. Ad esempio, la parola “strato” secondo la lingua italiana è principalmente una:

Massa di materia omogenea distesa in modo più o meno uniforme su una superficie

(dal Corriere della Sera)

Cosicché, la prima immagine, il primo messaggio che ho recepito del TCP/IP è quello di una gustosa torta farcita a strati.

Facciamo un altro esempio; una delle principali caratteristiche dei protocolli è quella di garantire una connessione affidabile, dove il mittente deve avere la certezza che il destinatario abbia ricevuto il messaggio integro. Nella vita quotidiana, questo modello non corrisponde forse alla raccomandata A.R.?

Per finire con le analogie, il termine inglese Handshaking che tradotto significa “stretta di mano”, indica la fase quando due dispositivi digitali entrano in comunicazione tra loro e stabiliscono i parametri per comunicare. A me questo termine fa molto sorridere, pensando a quello che accade fra esseri umani.


Internet, TCP/IP e il Creato

Nel 2012 ho frequentato il Master24 online Marketing comunicazione e media digitale. C’è una slide che mi ha colpito tanto da indurmi a cercarla e usarla per la riflessione seguente:

Internet è un dono di Dio

Internet è una creazione dell’uomo, il Creato è opera di Dio.

Internet è stato creato grazie ai doni di Dio, con i quali l’uomo ha conosciuto la scienza, con la scienza ha scoperto le proprietà fisiche della materia come la conducibilità elettrica dei metalli. Con la conoscenza del Creato, l’uomo ha prodotto i cavi elettrici e modulato le frequenze radio per il protocollo TCP/IP.

Nella tecnologia l’uomo trasferisce i propri comportamenti e utilizza uno “strato zero” di cui, spesso, non ricorda l’origine.


2001 Odissea nello spazio

L’immagine è un omaggio al film 2001: Odissea nello spazio, tratta dal recente articolo di Marco Paiano.

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