
Quello di cui le persone hanno veramente bisogno, una buona storia
“Circa 40.000 anni fa in Francia, nell’attuale località di Cro-Magnon, viveva un gruppo umano della specie Homo sapiens sapiens.”
Un testo delle elementari mi ha fatto pensare alle esigenze dell’uomo contemporaneo. Le sue necessità sono così diverse da quelle dell’uomo primitivo che prese il nome dalla località francese?
Tutto è necessario, ma nulla è più importante di una buona storia.
Nelle illustrazioni del libro di mio figlio spiccavano le attività principali di questo gruppo di umani, particolarmente evoluti per l’era in cui vivevano. Incuriosito dal loro modo di vivere e di agire ho pensato di esaminarli, di capirne le esigenze e di confrontarle con le nostre.
La ricerca del cibo, la caccia

Gli uomini di Cro-Magnon erano nomadi, si spostavano continuamente in cerca di animali da cacciare, secondo la stagione. La preda preferita era la renna, fonte di carne, preziosa riserva di cibo per gli inverni rigidi, la pelle veniva lavorata per realizzare caldi vestiti e robuste scarpe per proteggere i piedi, le ossa per costruire utensili.
OGGI
L’uomo di oggi è diventato stanziale, ma a volte è costretto a diventare nomade e cacciare ancora per avere un reddito da lavoro o da capitale per comprarsi il cibo, abiti e scarpe. Cibo per nutrirsi, vestiti per coprirsi e scarpe per camminare sono ancora tra le sue esigenze più importanti. I metodi di preparazione dei cibi, di confezionamento dei vestiti e delle scarpe si sono evoluti grazie alla fantasia e all’estro dell’uomo, purtroppo i materiali impiegati oggi sono meno naturali, derivati da sostanze di sintesi, potenzialmente dannose per l’organismo umano.
Il bisogno di sentirsi protetti, la tenda, la casa

Siccome gli uomini di Cro-Magnon erano nomadi, avevano la necessità di utilizzare dei ripari mobili, simili a quelli dei Nativi americani, realizzati con leggeri bastoni di legno che ne costituivano la struttura portante e ricoperti da pelli animali, impermeabili e isolanti.
OGGI
L’uomo di oggi abita in solide costruzioni realizzate con materiali di vario tipo, la casa è diventata il centro delle attenzioni per la maggioranza degli uomini contemporanei. In molti paesi europei la casa o i beni immobili sono considerati l’unico oggetto degno degli sforzi di una vita intera, grande problema di chi s’indebita per possederla, principale fonte di reddito da capitale per altri, parametro di tassazione per i governi.
La formazione del gruppo, la famiglia, la tribù

Gli uomini di Cro-Magnon avevano un’intelligenza molto sviluppata, per questo immagino che avessero anche dei sentimenti. Immagino che l’unione fisica tra un maschio e una femmina non fosse dovuto al semplice istinto dell’atto sessuale tra due soggetti di genere opposto che si piacevano, o alla necessità di procreare nuovi individui per portare utile forza lavoro al gruppo. Immagino che il legame sentimentale tra questi individui fosse complesso, completo di momenti di tenerezza, da indurre la coppia alla monogamia e alla costituzione di una vera e propria famiglia. Usando la teoria degli insiemi, la famiglia costituiva già il sottoinsieme, l’elemento fondamentale della tribù, un nucleo sociale linguisticamente e culturalmente omogeneo.
OGGI
L’uomo e la donna di oggi spesso vivono soli, spendendo la propria vita in attività e interessi senza formare una famiglia propria, frutto di una visione a breve termine della propria esistenza. Tuttavia, è importante sottolineare che anche oggi tribù e famiglia sono al centro dell’attenzione di famosi antropologi, sociologi e imprenditori contemporanei come Robin Dunbar e Seth Godin. Nella piramide sociale ideale la famiglia è al vertice della società, come nel post di Stefan Des.
Il disegno, la rappresentazione, il racconto di una buona storia

Queste sono le immagini che hanno catturato maggiormente la mia attenzione. Tra tanti individui che si occupavano di cose essenziali, l’autore della vignetta insiste con notevoli dettagli su tre persone che disegnano figure di animali all’interno di caverne. Ma come, verrebbe da pensare, questi uomini primitivi stanno lottando per la sopravvivenza e trovano il tempo per disegnare? Ecco l’intuizione; anche gli uomini di Cro-Magnon avevano bisogno d’immaginare il futuro, di studiare e pianificare le battute di caccia, di qualcuno che raccontasse una buona storia. Immagino che nella tribù non ci fossero soltanto individui forti e capaci nei lavori di fatica, ma anche altri fisicamente meno prestanti. Questi individui speciali erano dotati di spirito d’osservazione che usavano per studiare il comportamento degli animali, i loro lineamenti, le forze della natura. Avevano straordinarie capacità di apprendimento, adattamento, fantasia, e tutta la tribù aspettava il momento destinato al loro ascolto, davanti ai disegni sulle pareti delle caverne.
Chi conosceva una buona storia era più importante del cibo, dei vestiti, del riparo, perché era in grado di catalizzare l’attenzione del gruppo, emozionare, dare speranza.
Questo individuo era destinato a diventare stregone, sacerdote, condottiero, sovrano, leader.
OGGI

Oggi come allora l’uomo ha bisogno di speranza e di emozioni, quindi tutti siamo alla ricerca di una buona storia. Se guardiamo con attenzione, in ogni aspetto della nostra vita c’è una buona storia che ci sostiene. Ne sono un esempio illuminante la pubblicità vecchio stile, costituita da semplici immagini o disegni che propongono contenuti raccontando brevi storie, o il marketing moderno dove lo storytelling, l’atto del narrare, assume un ruolo fondamentale nella creazione di contenuti, come in questo articolo di Riccardo Scandellari.
Per concludere, è doverosa la citazione al film “La leggenda del pianista sull’oceano” di Giuseppe Tornatore, dove un avido negoziante cambia radicalmente la propria indole di vecchio commerciante di strumenti musicali commentando: “in culo i soldi, una buona storia vale più di una vecchia tromba”.
Fonte delle immagini: “Nel giardino scopro” vol.3 – Giunti Scuola