Principi della SEO

Principi della SEO

28/02/2017 0 Di Silvano Orsini

Appunti di Marketing – Funzione della SEO, principi teorici


SEO, acronimo di Search Engine Optimization ovvero Ottimizzazione per i Motori di Ricerca. I motori di ricerca sono programmi che attraverso apposite funzioni chiamate spider scansionano il web in maniera automatica e periodica alla ricerca d’informazioni.

Queste informazioni vengono trasformate in dati organizzati e strutturati, memorizzati in appositi archivi chiamati indici (azione d’indicizzazione) predisposti per fornire risultati precisi e rapidi alle ricerche degli utenti. La SEO è quindi una pratica che rende i siti web più raggiungibili e visitabili dai motori di ricerca. Il più famoso e utilizzato tra i motori di ricerca disponibili sul web è Google.

“Credo che se tu mostri i problemi alla gente e gli mostri anche le soluzioni saranno incoraggiati ad agire.”  Bill Gates

“Crea contenuti che insegnano. Non puoi farne a meno. Hai bisogno di essere costantemente impressionante.”  Neil Patel

“L’obiettivo non è fare in modo che i tuoi link sembrino naturali. L’obiettivo è che i tuoi link siano naturali”  Matt Cutts

“Google ti ama solamente quando tutti gli altri ti amano per primi”  Wendy Piersall

“La vera sfida è di fornire informazioni preziose quando è veramente necessario a coloro che sono alla ricerca di esse.”  David Amerland

La SEO in pratica

La SEO è l’arte d’interpretare le esigenze, i bisogni, i desideri delle persone e di tradurli, ridurli ai minimi termini in modo da diventare comprensibili per i motori di ricerca. Questi elementi non sono altro che i codici del linguaggio parlato e scritto nella sintassi della Comunicazione, e assumono il termine di keywords. Letteralmente, le parole chiave consentono agli utilizzatori dei motori di ricerca di aprire archivi e accedere alle informazioni di cui necessitano. Specularmente, chi svolge l’azione della SEO deve inserire queste chiavi nelle posizioni idonee, dopo essersi accertato che il sito in esame sia raggiungibile e quindi indicizzabile. L’obiettivo finale della SEO, tuttavia, non è il puro meccanismo di azione e reazione, della migliore centratura tra una domanda (keyword) e una risposta (indice) nell’interazione tra programmi sul web: la cosa più importante è soddisfare le aspettative degli utenti. La conversione rappresenta l’azione dell’utente che sceglie una delle possibili risposte sulla SERP (pagina di risultati del motore di ricerca nella ricerca organica, ovvero non a pagamento) in una sessione di ricerca.

Evoluzione della SEO

La keyword può essere semplice se corrisponde ad una singola parola del vocabolario o complessa se composta da più parole, in questo secondo caso si tratta di query ovvero interrogazione. È interessante notare che la quantità di possibili risposte è inversamente proporzionale alle informazioni fornite nella domanda; una singola parola fornita come keyword è presente in moltissimi archivi indice e quindi restituisce altrettante possibili risposte. È compito dell’utente aiutare il motore di ricerca modulando la domanda combinando le keyword o proponendo una query più specifica sull’argomento d’interesse. È compito del motore di ricerca comprendere la semantica, uno dei pilastri della Comunicazione, ovvero il significato esplicito o simbolico della domanda. Questa è la vera sfida per addetti e sviluppatori dei sistemi di ricerca; “umanizzare” il comportamento delle funzioni spider.

Etica della SEO

In passato gli algoritmi, il ragionamento, su cui si basavano i motori di ricerca erano tali da poter essere facilmente ingannati. Gli addetti alla SEO potevano riempire le pagine di un sito con le keyword appropriate ad uso e consumo degli spider per essere indicizzati più facilmente dai motori di ricerca. Ma in questo modo si ignorava volutamente l’aspetto più importante, la leggibilità e la fruibilità delle informazioni da parte degli utenti, in pratica la loro soddisfazione.  Nel corso degli anni si è visto un continuo rincorrersi tra le tecniche SEO scorrette (definita genericamente black hat SEO) e i conseguenti aggiornamenti dell’algoritmo di Google. È ovvio che i motori di ricerca, nel cercare la soddisfazione dei propri utenti, penalizzano sempre più le pratiche SEO scorrette ignorando i siti che ne fanno uso e in pratica rendendoli invisibili agli utenti. Questa situazione pone un problema di etica per chi si occupa di SEO, in proprio o per conto di terzi committenti. La prudenza nell’uso della SEO è d’obbligo perché non esistono tribunali o avvocati ai quali rivolgersi per risolvere un contenzioso sul web, tanto meno per uno dei suoi aspetti come la SEO. Google ha assunto de facto una veste ufficiale in materia di ricerca e di pratica SEO su internet.

Elementi di SEO

  • per Google l’anzianità di un dominio aumenta l’importanza del sito
  • la sitemap è un file inserito nei siti web che contiene un elenco delle pagine presenti nel sito, utile per facilitare l’accesso e l’indicizzazione da parte dei motori di ricerca
  • la Link building è una tecnica SEO per aumentare il numero di link in entrata su di un sito. Maggiore è il numero dei link che riceve un sito, specialmente da quelli più autorevoli per gli utenti (e di conseguenza per i motori di ricerca), maggiore è il valore che riceve il sito oggetto della tecnica
  • la Link baiting è simile alla precedente tecnica, ma aggiunge l’importanza del contenuto che assume notevole rilevanza rispetto al “semplice” tecnicismo della Link building.  Secondo Matt Cutts deve essere “abbastanza interessante da catturare l’attenzione delle persone”
  • il PageRank è un algoritmo inventato da Larry Page (uno dei fondatori di Google) che elabora un valore numerico indice di importanza attribuito da Google ad ogni pagina conosciuta nel web, al fine del posizionamento nella SERP. Si basa sul numero di link in entrata sulla stessa pagina (Link Popularity), un criterio facilmente ingannabile
  • il TrustRank è l’evoluzione del precedente algoritmo, è una tecnica di analisi che prevede l’intervento umano per discriminare le pagine di scarsa qualità ovvero contenenti spam (bad pages) da quelle interessanti ai fini della ricerca per gli utenti (good pages)
  • una query a coda lunga, corrispondente ad una keyword complessa, ha più probabilità di trovare una risposta e quindi la conversione dell’utente
SEO principi teorici
SEO principi teorici